I napoletani (pt.1)

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Tra le tante esperienze, ricordo con più piacere una situazione intrigante.
La mia indole dominante, a volte, mi ha fatto conoscere persone che non avrei mai avuto modo di conoscere nella vita reale.
Ricordo sicuramente una Delle mie esperienze con una coppia di ragazzi.
Li conobbi su una chat di incontri, tutti e due napoletani, tutti e 2 palestrati, uno con gli occhi azzurri e con gli occhi castani. Nella vita fanno i fashion blogger e lavorano (ovviamente) nella moda dove possono esprimersi al meglio.
Era una sera d’estate, parliamo del 2015, io ero un venditore d’auto molto esigente e la mia sessualità era al dir poco scadente con la mia ex fidanzata.
Caffettino al solito bar della movida novarese, accordiamo il da farsi e si parte. Io con la mia auto e loro con la loro. Li seguo.
Ricordo che per tutto il tragitto ero preso da mille pensieri, perché sapevo di fare qualcosa un po’ più sopra Delle righe, e volevo farlo BENE!
Ci troviamo sotto casa loro, scendo dall’auto e saliamo in ascensore. Ricordo solo di essere stato con il viso rivolto verso l’apertura della porta e loro, girati verso di me continuavano a scrutare dallo specchio, il mio culetto sodo che spuntava dai miei pantaloni attillati. La mia presenza sentivo fosse molto ben voluta dai loro corpi in quanto il testosterone vagava nell’aria di quell’ascensore, ormai diventato saturo di profumazione maschile.
Così, si aprì l’ascensore al piano, entrammo in casa e mi lasciarono da solo in soggiorno, ad osservare le loro foto in bianco e nero, di una coppia felice. Di quella stanza ricordo la morbidezza del divano ed il profumo che vagava. Era rilassante.
Così, arrivarono in soggiorno, ci sedemmo al tavolo e sorseggiando una birra mi spiegarono cosa facevano nella loro intimità.
Il loro gioco preferito era quello di leccarsi, ovunque! Loro si definivano “feticisti” e si gongolavano della loro attenzione spudorata verso i piedi.
Così, finendo l’ultima goccia di birra, ci dirigemmo in camera da letto e ricordo che guardando verso i piedi del letto, volutamente, c’erano dei ganci tipici della dominazione.
Io trovai la poltrona, mi misi comodo e ordinai loro di farmi vedere cosa avessero saputo fare di così eccitante ed intrigante tra di loro…

(continua)