Le chiamate mattutine…

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Ho sempre odiato le chiamate. Ultimamente sono cambiato molto sotto questo punto di vista. Preferisco sempre, come allora, guardare una persona negli occhi, farla immaginare, farle sentire la mia presenza, magari davanti ad un caffè o ad un buon aperitivo.
L’alcol porta consigli, strani, ma pur sempre consigli.

Ma questa non è una storia dell’alcol, ma una storia lunga, perchè durò molto tempo.

“Ho bisogno di sentirti tutte le mattine, prima che vada a lavorare”

Così, tutte le mattine, come un orologio svizzero, alle 7:01 dal lunedì al venerdì, usciva di casa e mi chiamava. Stavamo per mezz’ora al telefono e la sentivo spesso ansimare.
La sua voce, soave, era rilassante. Ma lei mi raccontava le sue cose e “si tocca l’America”, come un giocattolo, come un piacere da condividere con un perfetto estraneo, distante 500km.
Eppure a me faceva molto piacere, perchè nonostante tutto, la mia situazione casalinga non era nella direzione giusta ed ogni attenzione in più, era solo stimolo.
La conobbi su una chat IRC, non la vidi mai, se non in foto. Nonostante tutto era intrigante.
Sono passati molti mesi, troppi. Ma la sua voce non la dimentico facilmente.

Chissà che fine ha fatto. Se mi segue, se si nasconde tra quelle persone che mi stalkerano.
Io ci riprovo…
Chiamami! Magari domani alle 7:01!