L’appetito vien mangiando

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È passato ormai un po’ di tempo da quando ho deciso di tornare dopo circa un anno di assenza nel mondo BDSM. Eppure sembra una vita.

Conobbi nel lontano 2013 una ragazza, che mi contattò per un discorso prettamente telefonico, dominio virtuale come viene chiamato.

Una sera come tante ero al PC, alla ricerca di qualche video da guardare e nonostante fossi preso dal costante impegno, messaggiammo io e la ragazza in questione per molte ore con la voglia sempre più repressa nella mia mente di vederla. La fortuna è che abita a Novara.

Il weekend stesso, dopo svariate peripezie, decisi di accompagnare un amico che si era appena lasciato con la fidanzata in un noto ristorante cinese all you can eat. Fin qui nulla di strano.

Ci sediamo, ordiniamo 2 calici di vino bianco e ci alziamo per dirigerci verso i banconi del cibo esposto. Prendiamo le nostre porzioni e mentre mi accomodo verso il tavolo, noto che dalla parte opposta del nostro tavolo c’è una ragazza molto simile a lei, in compagnia di un amico ed una coppia di ragazze, più o meno della mia età. Preso dal dubbio è dal continuo sguardo verso di lei, le mandai un messaggio per sapere se i miei presunti dubbi erano in qualche modo fondati.

“Ehy, che fai?”
“Ciao, sono al ristorante con degli amici, tu?”
“Anche io, con un amico. A Novara di fronte al Carrefour”
“Non ci posso credere, anche io, ma tu dove sei che vengo a salutarti?”

Da quel momento ho deciso di spontanea volontà di non risponderle più ma osservarla da lontano e guardare ogni suo singolo spostamento. Avrò ricevuto 7-8 messaggi di “ehi ci sei ancora” in meno di mezz’ora. Dopo svariate portate e giri di carne, si alza per andare a prendere il dolce, con un’amica.
Io mi alzai, presi il piatto e mi avvicinai proprio nel momento in cui l’amica stava andando a chiedere alla cameriera dove fossero i cucchiaini ed avvicinandomi all’orecchio le sussurrai: “Sono qui ma fai finta di nulla”, spaventata si girò, le strizzai l’occhio e mi allontanai mentre il mio battito cardiaco stava facendo uscire il cuore dal petto. Lei rimase basita, si girò e cercò di prendere il dolce senza far capire nulla all’amica.

Si diressero verso il loro tavolo mentre io osservavo seduto il prosequio. 2 minuti dopo mi arrivò un messaggio: “Di persona non sei niente male” ed io di tutta risposta “Seguimi in bagno”.

Mi asciugai la bocca dell’ultimo goccio di vino e mi diressi verso il bagno, dove attendevo il suo arrivo lavandomi le mani.
Lei entrò, timida ed impacciata, venne verso di me e provò a darmi un bacio sulla guancia, io girai la faccia, la presi per i capelli e la baciai…a lungo.

Le mie mani tiravano giù i suoi pantaloni e mentr sentivo arrivare qualcuno dall’esterno, la lanciai in bagno, chiusi la porta dietro di me, la appoggiai al muro e la baciai facendo attenzione a non cadere nella turca. Le mie mani sfioravano il suo corpo e andavano alla ricerca di qualcosa del quale sentivo già il profumo. Il suo piacere nelle mie mani era qualcosa di unico, indescrivibile. Sottovoce mi disse “L’ho fatto con un solo ragazzo fino ad ora ma voglio concedermi a te”.
Io mi abbassai verso le sue ginocchia e leccai il suo clitoride ormai bagnato e gonfio. Eccitato e ormai all’interno di quel gioco eccitante, la girai e leccandole il culetto la schiaffeggiavo piano piano fino a rialzarmi, tirare via la cintura, prenderla per il collo e colpire quel culetto sodo lasciandole segni.

Sentimmo arrivare delle persone, si rivestì ed uscimmo dal bagno come se nulla fosse.

Mangiai con un occhio al telefono. Lei si alzò dal tavolo, si mise il cappotto, prese la borsa e si incamminò verso la cassa. Io la osservavo come se fosse l’unica cosa intrigante in quel ristorante (per me lo era eccome) e mentre usciva, si girò e mi mandò un bacio con la bocca.

Non l’ho mai più rivista, ma chissà. Magari mi ricapiterà di vederla…