La slave… switch?!

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Lavorare in quel night della zona era diventato per me qualcosa alla quale non riuscivo più a farne a meno.
Nonostante sia passata qualche settimana, porto nella mia mente il ricordo sempre vivo di un esperienza…bagnata.

Erano circa le 23.00, e come sempre ero al banco a parlare con i clienti.
Si avvicinarono due coppie: una di Novara e l’altra della provincia di Torino. Mi chiesero se fossi libero e con chi dovevano parlare per una sessione a quattro. Io li mandai dal proprietario, il quale venne da me e, porgendomi una carta di credito, disse: “Vai pure al motel che ti dicono, paga tu e non preoccuparti. Lì sanno già”.

Presi il mio borsone ed uscimmo dal locale per salire su una Ford Galaxy, vecchio modello, sette posti. Mi fecero sedere davanti insieme alla moglie della coppia di Novara. Dai suoi discorsi capii che, nonostante si professasse slave, lei era l’unica ad avere un temperamento alquanto dominante….da switch.
Per non disturbare, misi il telefono in modalità silenzioso e mi lasciai andare al piacere della chiacchierata con queste due coppie piccanti. Scoprii che avevano entrambe 45 anni, ed il bondage per loro era una cosa che volevano provare dall’esterno del loro quadrato perfetto.
Arrivammo al Motel, andai al check-in a piedi per pagare in anticipo e mentre loro entravano nella camera per fare il solito giro di “WOW!”, io mi diressi verso la stanza. Bussai e la moglie switch, mi accolse con un bacio sul collo e mi mise in mano la seconda carta per entrare nella camera. Tutto senza pensarci troppo.
Appoggiai il borsone sul letto, tirai fuori tutto quello che mi serviva e mentre slegavo le corde, la switch chiamò all’ordine il marito e lo mise in ginocchio davanti a me. Mi chiese una corda nera e cominciò a legarlo, apponendogli anche due mollette da bucato sui capezzoli e una maschera (bruttissima) fatta da lei con scritto sulla fronte “ I’ AM A SLUT, CUM HERE ”. Insomma, la moglie di fantasia ne aveva da buttare!..

Mentre l’altra coppia si denudava e cominciava a baciarsi come due quindicenni sdraiati sul letto, presi la switch, le legai i polsi e prendendo la frusta a nove code cominciai a farla camminare per tutta la camera in stile cavallo, alzando bene le gambe ad ogni passo, mentre il suo “cagnolino” la seguiva con gli occhi abbassati. La misi sul letto, le allargai le gambe e gliele legai in modo che avessero la classica forma ad “A”. Avvolsi tutto con una corda nera che la obbligasse a tenerle aperte, facendogliela passare dietro la schiena. Chiamai così il suo cagnolino che si mise a leccarla con la punta della lingua, fino a quando non decisi che fosse arrivato il momento di schiacciargli la testa contro il piacere della moglie che, presa da tutto il piacere fino a lì goduto, urlò tanto da far vibrare gli specchi.
Preso dall’eccitazione, tirai fuori le mie corde di canapa (5 e 10m) e feci mettere l’altra coppietta felice in piedi, a braccia larghe e obbligai lei a rimettersi le mutande mentre li legai tra di loro facendo passare la corda sul godimento di lei con un nodo ben saldo portando a lui il cappio di quella corda in modo che dovesse per forza tirare e lasciare andare per sentire la mogliettina torinese godere del nodo. Su di lui avevo pensato a qualcosa di più eccitante. Con la corda rimasta feci il giro del suo corpo usando nodi kinbatsu che portavano dritti ai suoi capezzoli e si chiudevano dentro al suo collo che, avevano come cappio finale le mani di sua moglie. E li piazzai al centro della stanza giù dal letto.
Slegai la switch che mi chiese di lasciarla fare con il suo cagnolino. Lo prese, lo portò sotto la doccia, lo legò da fuori attaccato al termosifone e accese l’acqua fredda. E lo lasciò lì mentre le sue parole erano: “TI AMO MISS”.
La switch si avvicinò a me, si mise in ginocchio e prendendomi con le mani il culetto, strusciava la sua guancia sinistra contro il mio piacere ormai rigonfio nelle mutande. La presi per i capelli, la girai sul letto a pecora e cominciai a frustarla ricordandole ad ogni colpo che ero io a dover dare ordini.

Il suo ruolo mi rendeva sempre più eccitato. Un dare-avere molto interessante.
Slegai la coppietta di Torino e li misi tutti e due a pecora sul letto. Solito rituale della safe-word e via a colpire. Cominciai con le mani aperte, poi fruste, bacchette, fino ad arrivare alla cinghia. Lui era talmente eccitato e preso dal gioco che chiamai la switch e la misi sotto a giocare con il suo piacere ed utilizzare le dita su di lei. Il suo cagnolino in tutto ciò era ancora sotto la doccia e guardava attraverso il vetro il gioco che stavamo facendo.
Andai da lui, chiusi l’acqua, gli diedi uno schiaffo in faccia, lo misi a quattro zampe e lo obbligai a leccare sua moglie mentre vedevo il suo godimento diventare sempre più duro. Ad ogni sentore di eccitazione, lo cinghiavo sul suo piacere, sentendolo ancora più eccitato. Vedere quel trenino era alquanto eccitante che non riuscivo ad essere estraneo. Mi allontanai ai piedi del letto, tirai giù i pantaloni e mentre guardavo quella scena mi toccavo mentre la moglie di Torino mi guardava a pecora, attraverso lo specchio passandosi la lingua sulle labbra.
Rimisi tutto in ordine e distrussi il trenino. Misi tutti sul letto a pancia all’aria e presi una bottiglia fredda dal minibar, e mi avvicinai alle mogli versando quel liquido freddo sul loro piacere, sentendo gemiti ormai sentiti e risentiti quella sera. Subito dopo le mie fruste giravano su di esse, dai capezzoli ai clitoridi lasciando segni e strascichi di piacere sul letto. Mentre per i due malcapitati che erano obbligati a toccarsi, acqua fredda e colpi secchi al loro piacere.
La serata continuò a suon di gemiti e piaceri dei quattro, ma è stata l’esperienza più strana del mio percorso avere una switch brat. Molto divertente ma alquanto faticoso.

Beh…che dire, il Water Bondage rimane in ogni caso uno dei miei piaceri più profondi.????