L’addio al nubilato

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Qualche settimana fa nel night in cui lavoro è stato organizzato un addio al nubilato molto interessante. Ed ovviamente, da buon dominatore, come potevo mancare un evento così eccitante all’interno di un evento unico?

Il costo della festa è stato a dir poco esagerato, a mio avviso, ma il divertimento era assicurato.

La sposa, una venticinquenne di Novara, ha dichiarato all’apertura della festa, che sarebbe stata la sua serata perfetta e che avrebbe fatto tutto ciò che non avrebbe fatto mai più. Il marito aveva prenotato per la sera successiva e, di conseguenza, il piacere della serata era per me doppio.

All’addio sono stati invitati dei ballerini superpalestrati di un’agenzia di Milano a dir poco interessanti, gli “Strip Man Milano”. Tra di loro c’era anche un ragazzo di colore, alto circa quanto me, muscoli in vista e tanto carisma.

La serata cominciò con il loro spettacolo. Giravano di tavolo in tavolo, a farsi toccare ovunque dalle ragazze (una ventina)le quali provavano invano a far scivolar via gli slip. Che ve lo dico a fare, dopo il quarto giro di prosecco, la festeggiata era a pecorina sul tavolo a simulare una scopata con il ragazzo di colore. Ma non è di questo che voglio parlare. Ma del mio momento.

All’incirca verso la mezzanotte, i ragazzi si rivestirono e si diressero all’uscita, prendendo il cachet e salutando tutti. Fin qui nulla di strano.
Vado in camerino, prendo la mia valigia e la porto in sala, mentre tutte ballavano sul ritmo di “Ostia lido”. Io cominciai a smontare il mio armamento sul tavolo centrale, dove i ballerini avevano messo a pecora più e più volte la moglie, ormai senza controllo.

Riempiendomi le mani di corde, quelle di canapa lunghe s’intende, mi avvicinai alla sorella della sposa e dopo un breve dialogo decidemmo insieme alcuni parametri.
Lei biondissima, occhi verdi, un po’ di carne sui fianchi ma niente di particolare, già sposata e nel mondo del bdsm da qualche anno. Sapeva già di cosa parlavo e decidemmo assieme le 3 regole: SAFEWORD – CONSENSUALITA’ – GIOCO SENZA LIMITI.

La feci sdraiare sul tavolo rotondo, pancia in su, solo in slip. Le mie corde la avvolgevano completamente a formare una stella che tenevano ferme mani e piedi. Che il gioco abbia inizio!
La musica si fermò e si diressero tutti verso il tavolo, moglie compresa ormai talmente eccitata da averla addosso mentre la russa (ballerina) cercava di levarmela di dosso mentre legavo gli ultimi cappi di corda.

Mi avvicinai alla testa della sorella che non poteva far altro che vedere il mio godimento ingrossarsi nelle mutande e simulava con la lingua uno stimolo. Mettendole una mano sulla guancia, la guardai attentamente negli occhi, corrugando le sopracciglia le sferrai un piccolo schiaffo dicendole con tono deciso: “PORTA RISPETTO, SLAVE”.

Allungando una mano nella valigia, presi le pinzette con il sonaglio e le misi sui capezzoli, ormai turgidi. Nel foro tra la campanella e la pinza appoggiai la mia corda in canapa fine e la misi su entrambe le pinze facendo ricadere la parte al centro di esse direttamente nella sua bocca.

Mi inginocchiai a prendere un vibratore e alzandomi mi ritrovai la moglie a toccare la sorella sopra le mutande. La spostai e inserii il vibratore nel suo buco di piacere, accendendolo. Tutte le donne intorno erano visibilmente interessate al gioco, al che decisi di metterle al mio cospetto una ad una. Ma non era il momento giusto. Era troppo interessante poter vedere due sorelle che giocavano tra di loro!

Mi avvicinai alla moglie, la presi per i capelli, la obbligai a inginocchiarsi e fissare attentamente il mio godimento e ad alzare le sue mani al fine di poterle legare. Nel frattempo chiamai la russa e la misi a giocare con la sorella, facendo entrare ed uscire quel vibratore ormai zuppo.

Una volta legate le mani, la presi e la misi seduta sulla sedia, le tirai via le mutande e le sue braccia le appesi in alto ad un sostegno per gli altoparlanti. I suoi piedi invece li legai alle gambe della sedia obbligandola così a tenere le gambe aperte.
Presi la frusta e cominciai a picchiettare piano piano su quel piacere ormai diventato un lago.

Così, mi girai verso il tavolo e guardai negli occhi le ragazze domandando chi di loro fosse bisex e avesse voglia di giocare con me. In due alzarono le mani. Erano molto intriganti, scure di capelli e di sicura provenienza meridionale. Solito rito della safeword, le porto verso il tavolo da biliardo e le metto a pecora. Presi il mio spanking nero e cominciai a donare colpi prima a una e poi all’altra, quando finalmente una delle due, alzò una mano guardandomi e dicendomi “SCUSI DOM”, prese il viso della ragazza a fianco e cominciano a baciarsi. I miei colpi erano diventati sempre più forti ed eccitanti, per tutti.

Dalla zona della moglie sento un “DOM, SEI UNO STRONZO, VOGLIO ANCHE IO UN BACIO”, mi girai di colpo, presi la mia frusta nera e la gag-ball, mi avvicinai alla moglie, le chiusi la bocca con la pallina e cominciai a frustarla sulle gambe lasciandole segni e facendomi dire “SCUSI DOM”. Con lo sguardo, incrociai la russa, la invitai ad avvicinarsi con un gesto e le indicai la bocca della moglie che, levando la pallina, aveva la bocca sgombra per baciare e di conseguenza avere in bocca il pertugio della biondona dell’est.

Così, tornai dalla sorella che, ormai a secco di forze mi chiese di slegarla ed io, da buon sadico, mi avvicinai e prendendo tra le mani la corda che teneva insieme i capezzoli, cominciai a tirare mettendole una mano sulla bocca sussurrandole: “IO SARO’ PUR SPOSATO, MA LE TROIETTE COME TE MI PIACCIONO SAI?”- strappandole con forza entrambe le mollette tirando la corda. Il suo viso era eccitato e pieno di sè e cominciò a sfidarmi.

Tirai via la camicia e salii sul tavolo, proprio sopra di lei e cominciai a toccarla, sfiorarla e lasciar cadere la saliva sul suo corpo. Una delle ragazze rimaste, si avvicinò al tavolo e si infilò le dita nelle mutande e guardandomi negli occhi, solo con il labiale, capii le sue intenzioni. Feci cenno con la testa e la obbligai a toccarsi facendo partire il countdown… 10 – 9 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 – 1… La vidi cadere a terra inginocchiata con le dita nelle mutande, gli occhi girati all’insù. I suoi gemiti rimbombavano nel locale. Disse: “Grazie Dom” – e si allontanò . Scesi dal tavolo e mi avvicinai alla moglie. Nel frattempo la russa era in ginocchio a leccare la moglie porca.

Toccai la russa Irina che si girò verso di me. Le feci cenno di andare dalle due amiche che ormai erano in preda ai loro giochi. Ed era eccitante vedere come continuavano.
Slegai la moglie e la portai verso la sorella, sempre con le braccia legate all’insù, la misi a pecora sul piacere della sorella e legai le sue mani dietro la testa ormai senza forze ed eccitata, fissandola con un nodo.
Recuperai il secondo vibratore e cominciai a giocare con la moglie che, presa dal gioco mi chiese di colpirla.

Mi allontanai, slacciai la cintura e la faccio uscire piano piano da ogni asola mentre le due sorelle mi guardavano mordicchiandosi le labbra.
Chiusi la cintura a metà e cominciai a colpire la moglie obbligandola a leccare sempre di più intensamente.

Intanto due ragazze del pubblico, si rivestirono ed uscirono. Una delle due si avvicinò a me e cominciò a farmi domande. La mia risposta in questi casi fu sempre la stessa “Prova!”.

Le toccai un braccio e lei d’istinto si mise in ginocchio con le braccia in avanti dicendomi “NON L’HO MAI FATTO, MA TI PREGO, FAMMI PROVARE QUALCOSA PERCHE’ SONO UN LAGO!”.
Così mi inchinai alla valigia e presi l’ultima corda nera. Le legai i polsi e la portai di fianco alle amiche con le quali stava giocando Irina. Le misi tutte e tre in fila, a pecora davanti a me. Afferrai Irina per il collo e guardandola fissa negli occhi le dissi: “STASERA MI STAI DANDO MOLTE SODDISFAZIONI, VAI A GUARDARE DI LA SE C’E’ QUALCUNO DI INTERESSANTE”. Lei preseguì per la sala principale chiudendosi dietro la porta.

Ripresi il mio spank e continuai a schiaffeggiarle, prendendole una per una per i capelli e colpendo lasciando volutamente segni. Così decisi di prendere l’ultima corda a mia disposizione, quella rossa. Misi le due bisex una di fronte all’altra con le braccia in avanti e le legai chiudendo i loro polsi assieme facendo poi un giro attorno a loro e lasciando il cappio alla ragazza etero che, dopo aver preso colpi, ha idee sul come gestire la situazione sottostando alle mie regole, con una mia frusta nera in mano. Intanto le due bisex continuano a baciarsi e provare a strusciarsi tra di loro.

La moglie chiese pietà. La slegai e la portai nel mondo “reale”, slegando poi anche la sorella.

Nel frattempo ritornò il proprietario del locale che, avvisato da Irina, decise di darsi da fare e prendendo la sposa cominciò a toccarla al fine di raggiungere il suo obiettivo. La sorella la seguì a ruota creando di fatto un threesome.

Così, finalmente, mi misi a disposizione delle tre ragazze che, dopo svariati colpi mi ringraziarono e mi chiesero di chiudere il gioco.

All’alba delle quattro del mattino il gioco finì, peccato che poi era tempo di tornare a casa e, credetemi…ero cotto!

Grazie per la bella serata. Chissà se ci rivedremo mai?!..

(Corretto e sistemato da V. ❤️ )