La cintura

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Non passa giorno nel quale mettendo la cintura non pensi ad alcune cose. A volte molto spinte.

Tu, il tuo corpo e la tua mente pronte ad essere colpite. Colpo dopo colpo come in una bella canzone.

E vederti ridere, sorridere, girarti e sfidarmi a continuare, con il tuo sguardo fiero ed eccitato. Lasciare segni netti, creando lividi.

Perché si arriva a così tanto? In fondo questo gioco ci piace, ad entrambi. Io colpisco e tu incassi. Ed il tuo sguardo continua a darmi sempre più input di continuare, di colpire più forte.

Io giro, da destra a sinistra, con te, in posizione sottomessa. Culetto per aria, scoperto, e le tue mutande abbassate.

Però devo ammetterlo, spesso ti immagino sul cofano della mia macchina, poterlo fare preso da un momento di raptus mentre siamo assieme.

Accostarmi, tirare il freno a mano, scendere di corsa, aprire la tua portiera mentre mi fai domande sul perché, prenderti per mano, buttarti sul cofano con le mani avanti e colpire. Forte.

È più punizione o piacere? È più dedizione o sfida? È un gioco o vero e proprio sentimento?

Credo non ci sia una risposta corretta, ma so che su questa giostra voglio starci. Voglio girare, senza biglietto.

Il tuo corpo, voglio, sia una giostra. Una giostra perfetta nel quale poterci fare quello che mi pare, sapendo che piace anche a te….