Il troppo che… stroppia!

⌛ Questo articolo lo leggi in < 1 minuti ⌛

Sono anni che faccio quello che mi piace fare. BDSM!
Quest anno sono solo 9 anni e più passa il tempo e più mi rendo conto che ci sono persone che non forse non hanno ben capito il senso di appartenenza o di “sottomissione”. E questo me ne dispiace. Molto.

Tutti si approcciano a me, sia chiaro, uomini e donne, sperando di trovarmi sempre lì, sull’uscio della loro porta, attendendomi come se fossi l’uomo della loro vita, nel condurli verso qualcosa che neanche loro sanno.

Beh diciamocelo. E’ vero per metà. Non completamente.

E’ vero, sono un sentimentalista, e anche nelle relazioni più “semplici” fatte di soldi e piaceri, ci metto l’anima. E pretendo rispetto. Sono pur sempre un Master, un Maestro, una guida. Ma non è chiaro a tutti.

Io ho una vita, ho una quotidianità da rispettare, con le mie tempistiche e pretendo che anche gli altri facciano lo stesso.

Sparisco spesso perchè mi piace prendere i miei spazi, ma lo faccio sempre con rispetto.
Quando una slave o un sottomesso sparisce, anche per 24h, non può pretendere da me che vada tutto bene. NO!

Ma soprattutto, che senso ha prendere iniziative di testa propria sperando che io sia libero o ancor meglio, pronto all’uso? What???

Se sai aspettare, io sono qui.
Se sai giocare rispettando le regole sono qui.

Se non sai farlo, la porta è sempre aperta per uscirne.
Mi raccomando però… Il tasto DELETE deve essere sempre pronto.