I 10 secondi

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Si sa, per un dominatore del nel mio stile, il tease&denial è una pratica super-quotata soprattutto se si ha molto tempo a disposizione. Il godimento nel vedere il piacere della propria partner scandito da secondi o ancor meglio da venute negate, rimane uno dei poteri più alti che un Master possa mai avere in una relazione tipo.

Ero con lei, in uno di quegli appartamenti b&b, con vasca idromassaggio e tempo scandito da sesso/dominio ed intermittenza di cibarie in stile porno-afrodisiache che neanche Cannavacciuolo riuscirebbe a dare.

Tra, appunto, un piacere sessuale e il cibo, ci ritroviamo a letto. Svuoto la mia valigia mettendo le corde per terra e prendo la corda rossa e comincio a legarle prima i polsi e poi le gambe, immobilizzandola.

Allungo una mano e prendo il mio vibratore, viola. Lubrifico ed entro nel suo godimento. Allungo di nuovo la mano e prendo il vibratore da borsa, fuxia. Accendo e lo appoggio sul suo clitoride per creare una sinfonia di vibrazioni non solo dentro di lei ma dentro noi. Era bellissimo vederla inerme in una situazione simile.

E si comincia con il gioco… La libertà era finita.

Levo il vibratore da borsa e uso il dito al suo posto, sul clitoride, tenendo un ritmo costante.

“Posso venire?”, il mio cenno con la testa nega l’azione e continuo a muovere le dita con più foga.

“Posso venire? Ti prego!”, il mio secondo cenno con la testa nega il piacere iniziando il countdown…

5…4…3…2…1… e la sento esplodere di godimento sulle mie dita, con il suo sguardo stanco ed il respiro affannoso. Tenta di chiudere le gambe e mi chiede tregua.

Levo anche il secondo vibratore e bagnandomi le dita rientro dentro lei, con l’anulare e il medio della mano destra dentro cercando il suo punto massimo di piacere e il pollice della mano sinistra sul suo clitoride.

La danza delle richieste accelera, le tempistiche di venuta diventano sempre più brevi. Da 1 minuto a 30 secondi.

“5…4…3…2…1…ora!” obbligandola a tenere alto quel piacere per il prossimo giro. 3 volte di seguito, una dietro l’altra, e continuo.

Il che continuando e il suo solito “Posso?” nego per l’ennesima volta la sua esplosione senza contare. Attendo e tocco vedendola sofferente. “Ti prego posso?” mentre il suo corpo fremeva, quasi moriva dalla voglia di venire.

La guardo fisso negli occhi mentre le mie dita toccavano il suo massimo piacere e lei era inerme con il suo corpo che implorava pietà.

“10…9… (Mi guarda con uno sguardo assassino, quasi da “Non ce la farò mai”)…8…7…6…5…(il cedimento era dietro l’angolo)…4…3…2…1…ORA!”

La sento chiudersi e perdere la voce per qualche secondo mentre vedo muoversi il suo corpo ed il suo piacere sulle mie dita, cercando di seguire quel movimento a dir poco eccitante. “URLA!” e lei si perde in quei secondi infiniti che si dissolvono in una sottospecie di risata/pianto devastante…

10 secondi belli, lunghi…

Un po’ come prendere una fragola, metterla in bocca, assaporare il succo e poi ingoiarla…e riprenderne un’altra.